La leggenda dello Stambecco
Dalla narrazione di Zio il Pazzo

Il crocione del Cornizzolo"....in tempi antichi, molto antichi, quando le nostre montagne non erano come noi le vediamo adesso, anche il Cornizzolo non era come lo conosciamo. Popolato da strane crature e animali era la dimora di una strega che dimorava presso una caverna: l'antico antro del Cornizzolo. Non era malvagia, ma un giorno si imbattè in un giovane cacciatore che stava correndo per i boschi. Questi, con l'inesperienza tipica della gioventù, schernì la vecchia per la sua bruttezza. La strega sentendosi umiliata lanciò su di lui una maledizione. Il cacciatore e la sua discendenza sarebbero stati condannati a tramutarsi in stambecco nelle notti di luna piena. Il giovane cacciatore derise la vecchia per queste parole, ma dopo la prima notte di plenilunio capì l'errore che aveva compiuto. Si recò nuovamente presso l'antro del cornizzolo con un fiasco di vino e una forma di formaggio, sperando di poter rappacificarsi con la strega. Questa si commosse di fronte al pentimento del giovane, ma la maledizione non poteva essere tolta del tutto. Il giovane avrebbe comunque mantenuto la sembianza umana, ma l'animo e l'istinto dello stambecco sarebbe rimasto in lui per sempre. E così da quel giorno il cacciatore e la sua discendenza avrebbero sempre sentito il bisogno di correre per i monti, uomini fuori, ma stambecchi nel cuore...e questa discendenza è giunta fino ai giorni nostri...." Gli amici dello Stambecco sono un gruppo di podisti , molto diversi gli uni dagli altri, ma accomunati dalla passione per la corsa in montagna. Guidati spiritualmente dallo Stambecco in persona , corrono per i monti del triangolo lariano (e non solo) respirando quell'energia, quella forza e quel senso di libertà che solo la montagna può dare. Perchè quando si sale, quando la vetta si avvicina, in quel momento la fatica della corsa entra dentro il petto, dentro i muscoli affaticati e purifica l'anima e il cuore. E quando la cima è finalmente raggiunta allora ti siedi e scopri l'essenza delle cose vere, senti il tuo respiro che ti da vita e, con indifferenza, sorridi degli affanni di un mondo artificiale che si agita lontano.