mercoledì 8 aprile 2009

38° STRAMILANO




Una classica alla quale è difficile rinunciare è senza dubbio la Stramilano, sia per la numerosa partecipazione di atleti (quest’anno più di 6.000), sia per il fascino che riserva percorrere a piedi le strade di una città solitamente invase da auto. La partenza dal Castello Sforzesco e ancor più l’arrivo all’interno dell’Arena con gli spalti gremiti di persone, portano quel tocco di magia che ne fanno un appuntamento irrinunciabile.
Ma iniziamo con ordine: nessuna levataccia mattutina visto che l’inizio della gara è previsto alle 10:45, quindi alle 8:00 partiamo col treno che ci porta direttamente in Stazione Cadorna a 2 passi dal Castello Sforzesco. Milano è già invasa dai partecipanti alla Stramilanina: gara di 10 Km. con partenza dal Duomo e arrivo all’Arena che fa da aperitivo alla più famosa Mezza agonistica internazionale.
Dopo il ritiro del pettorale, mentre scambio due chiacchiere con i soliti immancabili amici, ecco che una fitta pioggerella inizia a scendere e contro ogni previsione metereologica carica l’aria di un pesante tasso di umidità. I momenti che precedono lo start sono i più emozionanti: stretto tra centinaia di atleti ti senti davvero partecipe di un evento importante e cresce l’impazienza di partire per sondare lo stato di forma: sì, perché non tutte le giornate sono uguali, e solo dopo i primi passi inizi ad sondare le sensazioni che ti rilascia il tuo corpo. Finalmente il colpo di cannone: è come aprire una diga ed improvvisamente ti senti sospinto da una marea che ti costringe a tenere un passo forzato per almeno un paio di kilometri. Appena il gruppo inizia a sgranarsi, inizio a correre al mio ritmo e subito mi accorgo che le gambe reagiscono in modo positivo. Raggiungo e supero quasi in scioltezza alcuni amici dell’Avis Oggiono e questo mi mette il dubbio di essere forse partito un po’ troppo velocemente, ma decido ugualmente di mantenere quel ritmo che mi porta al 10^ km. in meno di 40 minuti e al 15^ km. in poco meno di 1 ora. Adesso però so che viene il momento di stringere i denti e cercare con la mente di scacciare quelle brutte idee che il corpo ti invia come autodifesa: “ma chi te lo fa fare”, “rallenta che ti sentirai meglio” …..
I km. sembrano allungarsi diventando interminabili, allora inizio a pensare che ne mancano veramente pochi ed ecco che finalmente raggiungo il cartello del 20^ km. Decido di dare tutto quello che mi resta e mi accorgo di avere ancora forze che sembravano scomparse: supero così diversi concorrenti e l’entrata all’Arena aggiunge quel qualcosa che non pensavi potessi ancora avere. Chiudo in 1:24:03: un altro record personale dopo quello di Stresa del mese scorso.
L’unico neo della giornata, umidità a parte, sono i soliti automobilisti stressati ed arroganti che incessantemente inveiscono a causa dei blocchi stradali; ma questo è un classico per Milano ….

Paolo Valsecchi (Articolo originale da: www.OggionoKayakTeam.blogspot.com)

2 commenti:

Lo Zio ha detto...

Ciao!
Bell'articolo!

Lo Zio

KayakRunner ha detto...

Spinto dall'ardore agonistico mi sono iscritto anche alla Turin Marathon (mi manca solo di dirlo alla moglie .....)
Buona Pasqua !
Paolo

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